SIAMO A CASA
In un tempo dilatato e in uno spazio confinato, la storia di queste settimane ci impone un’altra vita.
Siamo a casa. È pandemia! Ci incontriamo con noi stessi più volte e siamo impreparati, disarmati davanti alle fragilità di quella parte sensibile e analitica, che un tempo ci attendeva solo di sera, per dichiararsi fiera o meno fiera di noi.
Mentre scavo nel profondo di me stessa e cerco la dimensione più intima e recondita dei miei pensieri, mi fermo. Non sono io al centro di tutto questo. C’è chi muore di Covid 19 e chi muore di fame. Pensiamo a loro!
Intorno a me la vita si è fermata. Mentre ogni giorno facciamo il punto dei morti e dei malati in terapia intensiva, altre vite sono ferme. Vivevano del loro lavoro e adesso non hanno i soldi per fare la spesa. E il decreto salva Italia? I soldi stanziati perché non arrivano?
Non vi disturbate a organizzare salotti politici per intrattenerci piacevolmente in dissertazioni sterili, non vi disturbate a emanare decreti se poi non vi preoccupate che il vostro stesso decreto, si traduci in aiuto concreto e tempestivo. Mentre vi organizzate, incontrate e progettate, ci sono persone disperate che non sanno come affrontare la giornata. Per una volta, lasciate a casa la retorica, andate a vedere chi non ce la fa più e provvedete, questo potere va esercitato fin in fondo!
Floriana Nappi
In un attimo la vita si è fermata e ci ha indotto a guardare “l’essenziale, che è invisibile agli occhi”. D’improvviso ci accorgiamo che la sola cosa che conta è la vita di chi amiamo. In nome di questo, resistiamo.
A volte siamo impreparati
Nello stesso metro quadro lavoriamo, pranziamo, parliamo, scriviamo, ci amiamo. Guarda il video abbaracci