LA DIGNITA' DI UN ARTISTA

Un artista degno di rispetto

"Voglio fare questa vita. Voglio vagare per la mia città ed essere libero, mi basta avere la possibilità di incontrare persone che credano in me e mi possano aiutare a mettere un piatto a tavola

Ogni artista intinge il pennello nella sua anima e dipinge la sua stessa natura nelle sue stesse immagini. Benché si legga inequivocabilmente, quel piccolo brivido di povertà che provo mentre l’artista ritrae il mio volto, vedo scolpita nei suoi occhi una figura immaginaria di un uomo libero e pulito dentro, nonostante stia nella miseria. Non ha lavoro, forse è anche un uomo solo, senza neanche una fissa dimora. Sento sulla sua pelle e sul suo foulard un profumo di lavanda che inebria i miei pensieri e nascosta fiera dietro gli occhialini, un’espressione di un uomo che tiene orgoglioso e vivo il senso di meraviglia nel mondo, un qualcosa che si porta dentro con le proprie paure ma senza barare, qualcosa che forse non ha mai perso o venduto... la sua dignità.

Tratto dal capitolo del libro di Mimmo Fontanella "URLO"

La Dignità di un essere umano

 


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LO SCIOPERO FERMATO

Per il “ SI “ i disoccupati di Napoli hanno sospeso il presidio del Duomo.

Gli sposi Anna e Andrea,  si sono fermati davanti agli striscioni, facendosi fotografare dopo le nozze in segno di solidarietà con i manifestanti, anche per ringraziarli del loro grande cuore. Mai nessun matrimonio è stato tanto affollato come quello di Anna e Andrea. Erano a migliaia, dentro e fuori il Duomo di Napoli. Con striscioni e cartelli inneggiavano, auguravano, applaudivano gli sposi. Però, in realtà, non li conoscevano nemmeno. Quello che io, Mimmo Fontanella, sto per raccontarvi è il matrimonio più imprevedibile che abbia mai scattato. Nel senso che gli sposi avevano previsto tutto ciò che era prevedibile  per una cerimonia come questa, ma il fatto che il Duomo potesse essere occupato da una manifestazione sindacale proprio nel giorno fissato per le nozze non l’avevano proprio previsto. Il presidio degli eurodisoccupati, come si sono definiti i manifestanti, è stato sospeso dopo laboriose trattative, giusto il tempo per consentire agli sposi di pronunciare il fatidico “SI”. Poi gli sposi se ne sono andati, salutati dal lungo applauso degli ottomila manifestanti e il Duomo è tornato ad essere presidiato. Non deve stupire questo clima, nella realtà di Napoli. Migliaia di disoccupati, ormai al culmine della disperazione per la mancanza di prospettive di lavoro, hanno organizzato manifestazioni un pò ovunque, ma Napoli è sempre Napoli e il suo cuore rimane comunque grande: davanti a una coppia di sposi anche i disoccupati si sono sentiti in dovere di collaborare, partecipare, salutare, applaudire, unirsi a loro e farsi fotografare tutti in gruppo. Napoli è così, col suo cuore e con la sua straordinaria capacità di improvvisare: è l’arte di arrangiarsi commuovendosi e commuovendo tutti, compreso il grande Eduardo.

 

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