LA FOLLIA
UN MOMENTO DI FOLLIA, L'ARTISTA
Bion sosteneva che “tutti gli esseri umani, anche i più normali, hanno dei nuclei psicotici, nonostante cerchino di nasconderli.
Ognuno ha delle zone di ombra e anche i cosiddetti folli hanno dei periodi di lucidità”.
I veri creativi integrano lucidità e follia, cioè riuscire ad avere la mente di un adulto e il cuore di un bambino.
Lo specchio avrebbe potuto essere anche per me un confronto, un aiuto per mettere a nudo la mia anima, oggetto dove ha suscitato il mio immaginario da sempre, un rituale piacevole, rassicurante, sognante, un amico che ti apre una porta magica verso altri mondi e dimensioni senza tradirti mai, anzi, mi ha sempre aiutato a cacciare quel pizzico di follia, quella follia da farmi riavere sempre la voglia di reinventarmi la vita anche quando è spietata e grigia.
URLO, IL LIBRO DI MIMMO FONTANELLA
URLO, il libro di Mimmo Fontanella
Con l’alto patrocinio del Comune di Napoli e con l’Assessorato ai Beni Culturali, presento il nuovo libro URLO:
LA SINOSSI DEL LIBRO
“URLO” nella mia città, ma solo per mettere a nudo ciò che è vero, ciò che vedo, ciò che sento e che accade realmente nei matrimoni. Ironia, culto, folklore e tradizioni fanno parte del nostro patrimonio di vita. Per me fotografarli è un po’ come sfiorare tante vite, ognuna ha qualcosa di singolare; a volte un gesto, una smorfia, un sorriso... bisogna saper aspettare. In qualche caso, si riesce a penetrare in quelle vite e allora la macchina scatta ed è come un fiume in piena. In questa raccolta, ho voluto raccontare attraversando i miei pensieri, l’infinito mondo umano che colora con le sue passioni, i suoi affetti, le sue radici, il giorno del matrimonio. Ho scelto momenti di festa, vissuti a Napoli e in alcune città del sud Italia. In particolare, ho privilegiato l’ambientazione della mia città, dove vivo e lavoro e dove, più che altrove, nel matrimonio, la casualità, l’imprevisto, vengono affrontati col sorriso e con quel pizzico di sana follia. Le persone sono personaggi che sembrano appartenere ad un teatro che va in scena ogni giorno nei vicoli, nelle strade, nelle piazze e tutti entrano a far parte di diritto o per caso a questo grande evento che è il matrimonio. Qui c’è tutto quello che la gente non ha detto apertamente: le cose inconsuete, le emozioni nascoste. Qui c’è tutto quello che la gente forse non avrebbe voluto raccontare mai.
Una accurata raccolta di immagini del Backstage eseguiti dal 2000 al 2020, fatta dai miei pensieri e fatti realmente accaduti.
Scattate solo con macchine Canon in tecnologie digitali e analogiche, stampate in Bianco e Nero ma senza aver subito alterazioni grafiche rilevanti al Photoshop.
Il libro è composto da 272 pagine, di formato 24x34, divise in 20 capitoli:
1) Basta c’à c’è stà ò Sole basta che esce il Sole ; 2) L’appresentàrse d’ò fotògrafo l’arrivo del fotografo; 3) L’apparicchiamiento i preparativi; 4) Mèglio ‘e jeans meglio gli jeans, personaggi in cerca d'autore; 5) ’O ‘ndùppo l’imprevisto; 6) Ll’àddore d’ò cafè l’odore del caffè, l’ospitalità; 7) A’ pazzaria un momento di follia; 8) ’O sàngue mio l’amore filiale; 9) ‘E criatùre i bambini; 10) A’ prèss la fretta; 11) ‘O spusalìzio la cerimonia nuziale; 12) Dint’à scazzetta d’ò prèvete dietro le quinte; 13) N’à vìta dint’e màn e Ddio una vita nella mani di Dio; 14) Che ddìo e tipo un personaggio quasi unico, il parcheggiatore; 15) A’ dignità ‘en’artìsta un artista degno di rispetto; 16) ‘O teatro ‘e Nàpule Napoli è un teatro; 17) ‘Tù vulìv à pìzza volevano mangiare la pizza; 18) A’ fèsta! il banchetto nuziale; 19) ’O riàlo e Ddìo il dono di Dio; 20) A‘ strada p’à vicchiàia il percorso della vita
Il perché dell’URLO
La raccolta di queste immagini, che ho scelto per questo libro, può apparire sorprendente e a volte simpatica e pittoresca.
Negli scatti vive una Napoli legata alle radici, alla tradizione, ai gesti antichi, al folklore, alla festa, scandita da emozioni, da momenti imbarazzanti e risate a squarciagola.
Purtroppo a volte, nel profondo, la realtà che viene rappresentata è solo apparenza, è un modo come un altro per illudersi di vivere in un luogo dove la gente è sempre spensierata e felice di aver raggiunto la sua meta. In altri scatti, invece, raffiorano anime amare, di una Napoli povera e in difficoltà, radicata nell’ignoranza.
È la Napoli in cui rubo testimonianze vere, la città dove ho vissuto fin da ragazzino.
Diversamente dall’educazione ricevuta, sin da piccolo mi rendevo conto che a scuola i miei coetanei vivevano in ambienti nutriti dall’ignoranza dove l’educazione era impartita solo con minacce fisiche e violenze verbali, il cui futuro era inconsapevolmente già segnato ed ereditato. Infatti, in molti, ancora oggi, appaiano presto adulti: madri e padri precoci, per i quali il matrimonio è inteso come punto di arrivo e partenza per il loro futuro. Futuro quasi sempre precario, spesso fatto di effimera speranza, fondato sull’evasione, sull’illusione del gioco, unico riscatto sociale per finire poi invocando Santi per poter garantire alla famiglia due pasti al giorno.
Ma nonostante tutte le difficoltà amo Napoli. Amo la sua brava gente, quella onesta, vera, piena di carità umana. Appena ho potuto l’ho catturata nel mio obbiettivo, sempre con amore e rispetto.
Le immagini sono eloquenti. Narrano la vita, le emozioni, i riti, l’intimità familiare. Ho cercato nelle loro vite le sfaccettature e le essenze delle loro anime.
Nei loro gesti c’è la verità degli affetti, il sorriso, la speranza, uno spiraglio, un tratto di luce da conservare per chi viene, per chi non deve restare al buio.
Mi colpiscono i volti, quelli con espressioni grottesche e solcate dalle profonde rughe, non solo cotte dal sole ma scavate dall’amarezza di una vita precaria e piena di affanni.
Esprimono un’esistenza di privazioni, di disincanto, un’astuzia cattiva perché è quella che insegna la strada, per sbarcare il lunario.
Spero che questa parte della Napoli che arranca, che muore di fame, che subisce ingiustizie possa presto scomparire e che il libro resti a testimonianza storica di un popolo che sorride ad ogni costo.
Vorrei che l’Urlo della bambina in copertina smuovesse molte coscienze perché tutto possa cambiare. Che la nuova generazione fosse fatta solo di gente che abbia l’opportunità di non abbandonare mai più i banchi di scuola, che abbia un lavoro e un modo di vivere onesto e onorevole.
Vorrei tanto di nuovo fotografare quelle facce per vedere non più rughe e ghigni grotteschi, ma sorrisi sereni e appagati.
Vorrei che Napoli non fosse più un luogo amaramente marchiato dalla violenza, ma conosciuto solo per le sue bellezze naturali, per la sua storia, l’arte e la cultura della sua gente.
Per le capacità tecniche e artistiche dimostrate nella fotografia Social/Reportage
1° Premio Awards per la fotografia, sezione miglior Libro, Rassegna FEP Bruxelles ( Belgio ).
1° Premio Awards per la fotografia, sezione miglior Libro, Rassegna FEP, Orvieto fotografia e Gruppo Mondadori
Salvo altro lockdown, la presentazione sarà effettuata al PAN ( Palazzo delle Arti Napoli ) alla metà del 2021, e prevede la presenza del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, di Autorità e del assessorato ai Beni Culturali, supportati da interviste e pubblicazioni giornalistiche.
Tutt'ora l'opera e stata messa in gara ad un bando ministeriale, perchè ritenuto dalle autorità "libro storia".
Successivamente sarà distribuito, in tutte le librerie d'Italia e on line al costo di euro 49,00 m.fontanella@mimmofontanella.it
Testi: Floriana Nappi
Direttore Creativo e Fotografia: Mimmo Fontanella
Copyright: NA554564644 del 20 gennaio 2020
Questo libro è un progetto artistico di Mimmo Fontanella coperto da Copyright. E’ vietata la riproduzione anche parziale, fotocopiata, digitale o su qualsiasi altra forma.
SIAMO A CASA
SIAMO A CASA
In un tempo dilatato e in uno spazio confinato, la storia di queste settimane ci impone un’altra vita.
Siamo a casa. È pandemia! Ci incontriamo con noi stessi più volte e siamo impreparati, disarmati davanti alle fragilità di quella parte sensibile e analitica, che un tempo ci attendeva solo di sera, per dichiararsi fiera o meno fiera di noi.
Mentre scavo nel profondo di me stessa e cerco la dimensione più intima e recondita dei miei pensieri, mi fermo. Non sono io al centro di tutto questo. C’è chi muore di Covid 19 e chi muore di fame. Pensiamo a loro!
Intorno a me la vita si è fermata. Mentre ogni giorno facciamo il punto dei morti e dei malati in terapia intensiva, altre vite sono ferme. Vivevano del loro lavoro e adesso non hanno i soldi per fare la spesa. E il decreto salva Italia? I soldi stanziati perché non arrivano?
Non vi disturbate a organizzare salotti politici per intrattenerci piacevolmente in dissertazioni sterili, non vi disturbate a emanare decreti se poi non vi preoccupate che il vostro stesso decreto, si traduci in aiuto concreto e tempestivo. Mentre vi organizzate, incontrate e progettate, ci sono persone disperate che non sanno come affrontare la giornata. Per una volta, lasciate a casa la retorica, andate a vedere chi non ce la fa più e provvedete, questo potere va esercitato fin in fondo!
Floriana Nappi
In un attimo la vita si è fermata e ci ha indotto a guardare “l’essenziale, che è invisibile agli occhi”. D’improvviso ci accorgiamo che la sola cosa che conta è la vita di chi amiamo. In nome di questo, resistiamo.
A volte siamo impreparati
Nello stesso metro quadro lavoriamo, pranziamo, parliamo, scriviamo, ci amiamo. Guarda il video abbaracci