MA TU VULIVE A PIZZA?
GLI SPOSI VOLEVANO LA PIZZA
Anche se ad attenderli c’è un luculliano buffet, gli sposi: Bruno, noto pizzaiolo Napoletano e la moglie Antonella, non rinunciano mai a quella pasta leggere e morbida cosparsa di fior di latte e… “pùmmarola ‘n‘gòppa”.
Così la tappa ai tribunali alla Pizzeria Sorbillo o alle storiche pizzerie di Napoli, diventa l’occasione buona per qualche foto originale e per fermarsi, che con quell’ inebriante profumo di basilico sono riuscite ad attirare noti attori ed anche i più importanti Capi di Stato.
Alla classica Margherita qualcuno preferisce il cosi detto ” Calzone imbottito fritto“, dai tempi della guerra chiamato ” pizza oggi a otto “, praticamente pizza a credito “mangi oggi e paghi dopo otto giorni”, fatto con mozzarella, cicoli (ciccioli), ricotta e pepe, che la bella Sofia Loren nell’anno 1954, impastava nel celebre film L’oro di Napoli, con Vittorio De Sica, Totò, Eduardo De Filippo, Paolo Stoppa e Silvana Mangano. A rilanciare il meccanismo per la gente del quartiere di Via Tribunali, la nota pizzeria Sorbillo ripropone l’usanza. Infatti, spiega Sorbillo, che è il momento di essere solidali, vendere la pizza oggi a otto, cioè far credito, significa dar fiducia e credere nella città e nei napoletani. In questo periodo di grande crisi economica e di collasso del sistema economico nazionale e internazionale come al solito al Sud si soffre più degli altri.
Quindi cosa importa se si è agghindati a festa…! La pizza è una cosa seria e va mangiata rigorosamente con le mani, pure a rischio di una macchia sull’abito bianco o sul vestito del grande pizzaiolo
LO SCIOPERO FERMATO
Per il “ SI “ i disoccupati di Napoli hanno sospeso il presidio del Duomo.
Gli sposi Anna e Andrea, si sono fermati davanti agli striscioni, facendosi fotografare dopo le nozze in segno di solidarietà con i manifestanti, anche per ringraziarli del loro grande cuore. Mai nessun matrimonio è stato tanto affollato come quello di Anna e Andrea. Erano a migliaia, dentro e fuori il Duomo di Napoli. Con striscioni e cartelli inneggiavano, auguravano, applaudivano gli sposi. Però, in realtà, non li conoscevano nemmeno. Quello che io, Mimmo Fontanella, sto per raccontarvi è il matrimonio più imprevedibile che abbia mai scattato. Nel senso che gli sposi avevano previsto tutto ciò che era prevedibile per una cerimonia come questa, ma il fatto che il Duomo potesse essere occupato da una manifestazione sindacale proprio nel giorno fissato per le nozze non l’avevano proprio previsto. Il presidio degli eurodisoccupati, come si sono definiti i manifestanti, è stato sospeso dopo laboriose trattative, giusto il tempo per consentire agli sposi di pronunciare il fatidico “SI”. Poi gli sposi se ne sono andati, salutati dal lungo applauso degli ottomila manifestanti e il Duomo è tornato ad essere presidiato. Non deve stupire questo clima, nella realtà di Napoli. Migliaia di disoccupati, ormai al culmine della disperazione per la mancanza di prospettive di lavoro, hanno organizzato manifestazioni un pò ovunque, ma Napoli è sempre Napoli e il suo cuore rimane comunque grande: davanti a una coppia di sposi anche i disoccupati si sono sentiti in dovere di collaborare, partecipare, salutare, applaudire, unirsi a loro e farsi fotografare tutti in gruppo. Napoli è così, col suo cuore e con la sua straordinaria capacità di improvvisare: è l’arte di arrangiarsi commuovendosi e commuovendo tutti, compreso il grande Eduardo.